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Tratto di arco del ponte romano

Version: 1.0
(maggio 2020)

Le sacrestie

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Tobiolo e l’angelo è una pittura seicentesca su tela (cm. 145 x 95) di forte effetto. Il giovanetto occupa lo spazio basso a destra; l’angelo con una mano sulla spalla di Tobiolo indica con l’altra alzata il cielo. L’artista di cui non si sa il nome ottiene gli effetti con notevole disinvoltura. La Sacra Famiglia e Santi è una tela di scuola veneta del XVIII secolo. S. Giuseppe, la Madonna col Bambino in braccio sono contornati da S. Rocco, da un santo francescano e da un altro frate volto di spalle; sopra in alto due cherubini ed un accenno architettonico di cupola. La Sacra Famiglia, tipo ‘Fuga in Egitto’, con S. Francesco è una bella composizione settecentesca con fondo di paesaggio nel quale spicca l’architettura chiara a colonne; a sinistra due tronchi d’albero sotto i quali pare ricoverata la Famiglia. 5. Francesco inginocchiato con ampio movimento ad arco è in atteggiamento di adorazione. Due reliquiari in legno dorato custodiscono ossa di martiri cristiani. Dei due campanili ottagonali, che sono detti gemelli per la loro identica forma, uno è propriamente la torre campanaria con tre campane e l’altro è chiamato la torre del forte. Nelle carte d’archivio non c’è alcuna spiegazione per questo nome alquanto singolare. La cupola dei due campanili e quella del cupolino centrale sono rivestite di lastre di piombo fatto giungere appositamente da Venezia nel 1853. Dietro il campanile del forte, nel piccolo spiazzo absidale, sono stati sistemati tre blocchi di pietra di Verona rinvenuti verso la fine del secolo scorso in lavori di scavo archeologico nei pressi della chiesa. Costituiscono un tratto di arco di ponte che probabilmente era un manufatto dell’Ateste romana gettato sul ramo dell’Adige che passava per quei paraggi prima della rotta della Cucca del 589 d.C. Evidentemente hanno poco da vedere con la chiesa della Salute, ma sono tuttavia una validissima testimonianza dell’antichità del sito che all’epoca dell’Impero Romano formava uno dei rioni centrali di Ateste. A qualche decina di metri a Nord della stessa chiesa sono stati rinvenuti nel 1975 altri importanti resti di epoca romana.