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(maggio 2020)

Gli artisti

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La maggior parte dei dipinti tratta soggetti di carattere religioso, ma non mancano gli argomenti della mitologia e della storia umana tanto antica che sua contemporanea. Gli sono attribuite più di 500 opere. In Este è comunemente riconosciuto che non ci sono i suoi capolavori; tuttavia si trovano tele sicuramente notevoli e valide. La pittura di più grandi dimensioni (m. 4x 7 circa) è nell’antisacrestia del Duomo e raffigura la canonizzazione di S. Lorenzo Giustiniani e l’offerta del cero al Papa Alessandro VIII Ottoboni. L’opera era stata eseguita nel 1702 per l’abside della chiesa allora in ricostruzione e il pittore vi si era autoritratto in un angolo basso a destra. Nel 1748 il Cardinale Rezzonico, vescovo di Padova, ne dispose la estromissione perché la grande pala raffigurava più che i Santi da venerare i personaggi della Roma papale e della Este ecclesiastica. Al suo posto la Magnifica Comunità fece collocare nel 1759 l’attuale dipinto del grande Tiepolo. Perdendo lo Zanchi, il Duomo acquistò un Tiepolo: un cambio decisamente vantaggioso. Nello stesso Duomo, in quasi tutte le altre chiese di Este e presso privati si trovano altri quadri dello Zanchi. Ne ha quattro il Gabinetto di Lettura, uno il Comune di Este sai soffitto dell’antica Sala Consiliare. Non è difficile quindi pensare che il nostro artista abbia mantenuto frequenti contatti con la città natale e che sia venuto parecchie volte per ricevere commissioni e per meglio collocare le sue tele. Dal 1700 al 1722 operò anche per questa chiesa della Salute, per la quale doveva eseguire due ultimi dipinti. La morte lo colse in Venezia il 12 aprile 1722, quando aveva 91 anni e quasi abbandonato dai figli. Per suo testamento fu sepolto in S. Maria degli Angeli (S. M. Zobenigo) accanto alla prima moglie. Este lo onorò oltre un secolo dopo e in seguito alle biografie di G. Nuvolato, di D. Coletti e di G. Pietrogrande, ordinando un busto collocato dapprima al Museo ed ora nella Sala Consiliare. A suo nome fu intitolata la via dal Duomo al Ponte della Girometta, già strada del Teatro, e la Scuola — prima di Avviamento e daI 1962 Scuola Media — «Antonio Zanchi ».