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(maggio 2020)

Gli artisti

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Un valore documentaristico hanno i due quadri sopra le porte laterali, con ritratti di personaggi della Magnifica Comunità Atestina all’epoca dell’erezione della chiesa. Essi stanno a testimoniare anche l’interessamento dei pubblici poteri verso questo tempio ancora oggi tutto proprietà del Comune di Este. Non si sa chi sia stato l’architetto progettista. Lo scrittore di cose estensi Francesco Franceschetti, in un suo manoscritto del 1929. affermava: « Ho riscontrato che questa chiesa, di forma ottagonale. è in tutto eguale anche per ampiezza a quella di S. Maria della Pace in Roma, a differenza che quest’ultima è di minore altezza, ed ha invece tutti gli archi delle otto facce aperti per altrettante cappelle, e per un vestibolo che la precede all’ingresso e sul quale sono affreschi di Raffaello. Anche il grandioso altare maggiore è quasi identico anche per la qualità dei marmi e nell’una e nell’altra. Ci è ignoto l’architetto della nostra di Este; forse egli ha preso il modello da quella di Roma ». Allo stato delle attuali conoscenze non è possibile dare sulla questione informazioni più precise. Si pensa ad un progettista nostrano e si fa il nome di Antonio ZUCCATO nonno dell’omonimo costruttore del Duomo. Il capomastro si valse dell’opera di altri mastri-muratori i cui nomi figurano nei registri contabili dell’epoca: Agostino BIANCO e il socio Nicolò MATTIOLO. Risulta inoltre che questi ‘murari’ siano stati, più che altro, impresari edili che curavano tutte le opere collegate con la fabbrica e avevano rapporti costanti con i fornitori di Venezia, per legnami, marmi e vetri. Devono avere incontrato la fiducia dei committenti, se nei registri delle spese sono citati per una decina di anni di seguito. Non hanno il merito di figurare nella storia dell’arte, ma non per questo la loro bravura è meno degna di considerazione. La costruzione è in piedi da oltre tre secoli ed ha la consistenza per durare ancora a lungo. Almeno lo speriamo.